Modena Balsamic Genius

Il cortometraggio, per la regia di Carlo Guttadauro, intende raccontare l’Aceto Balsamico di Modena e il suo legame indissolubile con il territorio di origine e con la cultura di Modena. Il genius loci modenese è il perno e il fondamento su cui si regge l’essenza stessa dell’Indicazione Geografica Protetta: un’identità collettiva che non si limita alla produzione, ma che vive nel tessuto sociale, nella memoria storica e nelle tradizioni culturali della comunità.

L'uomo e l'ambiente: una relazione unica

L’Aceto Balsamico di Modena IGP nasce da una relazione unica tra l’uomo e il suo ambiente. Il clima, i saperi e i sapori tramandati di generazione in generazione, le tecniche custodite nelle acetaie e la vocazione gastronomica del territorio concorrono a creare un prodotto che non potrebbe esistere altrove. In esso si intrecciano cultura materiale e immateriale, artigianalità e ricerca, storicità e contemporaneità, rendendolo ambasciatore autentico del Made in Italy nel mondo.

Il genius loci

Il film sottolinea come il valore dell’Indicazione Geografica Protetta stia nella sua capacità di rappresentare un patrimonio culturale condiviso. Il genius loci diventa così garante della continuità, assicurando che l’Aceto Balsamico di Modena resti, nel tempo, espressione fedele di un territorio, della sua gente e della sua storia.

Modena Balsamic Genius è un’alchimia sperimentale che trova nel movimento della danza performativa le sue ragioni empiriche e, nell’uso creativo in cucina, il suo intreccio tra saperi e sapori. Al centro di questa fusione, l’Aceto Balsamico di Modena si rivela come filo conduttore e protagonista assoluto, simbolo di un’armonia che nasce dall’incontro tra natura, tempo e maestria umana.

Come racconta la voce di Marco Mete, Modena non è solo spazio geografico, ma luogo, anima, memoria e identità. Qui l’Aceto Balsamico diventa specchio del territorio: frutto della danza invisibile tra il respiro del legno delle botti, l’energia delle stagioni e la dedizione delle persone.

Sullo sfondo di Modena, il ritmo della danza si trasforma in un viaggio verso il mondo. È attraverso il corpo che si raccontano le coordinate di questo percorso, che tocca le acetaie come cattedrali del tempo, l’Accademia Atestina con le sue statue commoventi, e l’estasi di gocce scure che danzano sui piatti, sublimando ogni gesto in esperienza.

Un viaggio tra mito e logos, tra rappresentazione e movimento, dove l’Aceto Balsamico di Modena non è solo condimento, ma essenza, racconto, identità. Due vite parallele – quella dell’uomo e quella del Balsamico – che corrono insieme, difendendo e promuovendo con arte la propria irripetibile differenza.