ACETO BALSAMICO DI MODENA, LA QUESTIONE SLOVENA ALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO

Grazie all’iniziativa del Presidente della IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare Senatore Gianpaolo Vallardi, l’appello dei Consorzi incontra il pieno sostegno dei Senatori concordi sulla necessità di avviare con urgenza la procedura d’infrazione nei confronti della Slovenia
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ACETO BALSAMICO DI MODENA, LA QUESTIONE SLOVENA ALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO

Si riaccendono i riflettori sulla questione slovena che interessa da oltre un anno il comparto dell’Aceto Balsamico di Modena e che ha incontrato il pieno sostegno di tutto il mondo politico e istituzionale italiano. Dopo tanti mesi di discussioni e colloqui diplomatici la situazione non è cambiata, la norma tecnica slovena rimane in vigore e l’aceto balsamico locale è sempre più diffuso nel mercato europeo.

Serve a questo punto un passo concreto e formale che metta in mora la Slovenia e, l’unica strada possibile, è quella tracciata dalla procedura di infrazione prevista dal Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.

È stato questo il tema trattato ieri pomeriggio nel corso dell’audizione tenutasi presso la IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica e presentato dai Consorzi Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP.

A fare il quadro del comparto è stata Mariangela Grosoli, Presidente del Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, evidenziando che “la problematica è grave e mette a rischio i comparti dei tre Aceti Balsamici tutelati a livello europeo, l’IGP e le due DOP, che complessivamente rappresentano un fatturato al consumo di oltre un miliardo di euro, una produzione annua di circa 100 milioni di litri e un export superiore al 90%. Ciò che si è verificato con la Slovenia è un vero e proprio aggiramento del Regolamento, una pratica scorretta che va fermata al più presto perché rischia di creare un pericoloso precedente non solo per il nostro comparto ma anche per altre denominazioni. Ringraziamo il mondo politico, istituzionale e associativo e, in particolare, le associazioni Origin Italia ed Origin Europa, per il sostegno e la condivisione di intenti, ma ora abbiamo urgente bisogno di un passo concreto che possa sbloccare la situazione che si sta facendo sempre più urgente e pericolosa”.

Lo stato di avanzamento dei lavori dal punto di vista legale e procedurale è stato invece illustrato dal Direttore del Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni, il quale ha ripercorso i principali passaggi compiuti fino ad oggi. “La procedura prevista dalla direttiva 1535/2015, avviata i primi mesi dello scorso anno, si è esaurita a giugno 2021 con una risposta insoddisfacente della Slovenia e con il silenzio e l’astensione della Commissione Europea. Dopo la chiusura della procedura abbiamo studiato la questione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e con l’Avvocatura dello Stato i quali, dopo aver confermato che l’unica azione possibile per evitare l’acquiescenza dello status quo è l’avvio della procedura di infrazione prevista dall’art. 259 del TFUE, hanno riconosciuto la presenza di tutti i requisiti necessari per l’instaurazione di tale procedura. La norma slovena, infatti, oltre a violare almeno due regolamenti comunitari, si pone in diretto contrasto con varie norme e principi dello stesso Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea e, in particolare, quelli a tutela del consumatore, della proprietà intellettuale, del riavvicinamento delle legislazioni nazionali e della politica agricola comune. Come è facile intuire, la procedura non è solo un atto di natura giuridica in quanto assume anche un’importante valenza politica e, proprio per questo, è di competenza del Consiglio dei Ministri. Chiedo, pertanto, anche alla Commissione Agricoltura di stimolare un intervento urgente e deciso del Governo”.

Parallelamente alle azioni promosse dal Consorzio, molte sono state finora le prese di posizione e le attestazioni di sostegno istituzionale da parte dei Parlamentari del territorio come l’On. Benedetta Fiorini Deputato della Lega che ha portato la questione in Parlamento coinvolgendo la XIII Commissione Agricoltura alla Camera presieduta dall’Onorevole Filippo Gallinella ed il Sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio che, a sua volta, si è fatto tramite con l’Esecutivo e dunque con il Ministro Stefano Patuanelli. E prima ancora delle istituzioni locali, con il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’Assessore Regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, i quali si sono da subito messi a disposizione affinché venissero compiuti tutti i tentativi possibili di mediazione politica prima di ricorrere alle vie legali, coinvolgendo in prima istanza la Conferenza Stato-Regioni. Mentre a portare la questione all’attenzione della IX Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare è stato lo stesso Presidente, Senatore Gianpaolo Vallardi, che nelle scorse settimane ha altresì effettuato una visita sul territorio per un confronto con il mondo produttivo, insieme all’On. Benedetta Fiorini e all’Europarlamentare nonché membro sostituto della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, On. Elena Lizzi.

È intervenuto, infine, Cesare Mazzetti per il Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP: “L’iniziativa slovena colpisce anche l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena eccellenza modenese che produce pochissimi litri circa 10 mila all’anno che ha un grandissimo valore intrinseco ed ha una tradizione millenaria ma il nostro prodotto ha un disciplinare rigidissimo che lo rende selezionato e costoso. Non si tratta solo di difendere un comparto economico rilevante a livello nazionale, ma pure gli asset intangibili del nostro Paese: la qualità, la tradizione, la reputazione, la cultura e i territori. L’operazione della Slovenia porterà grande confusione, inganno al consumatore e certamente diluirà questi valori fondanti dell’economica e della cultura italiana. Non possiamo tergiversare, il Consiglio dei Ministri deve intervenire quanto prima avviando la procedura di infrazione e la fase di consultazione presso la Commissione Europea, questo, sono sicuro, sarà di supporto all’azione diplomatica del Ministro Stefano Patuanelli e al dialogo aperto con il Ministro sloveno”.

L’audizione, oltre a rappresentare una nuova ulteriore interlocuzione istituzionale e dunque una nuova sponda di appoggio alle azioni fin qui condotte, ha portato in conclusione ad una richiesta unanime da parte dei componenti la Commissione affinché venga fatta al più presto chiarezza in merito, in quanto realmente sussistente il rischio che possa crearsi un pericoloso precedente ai danni non solo delle Denominazioni italiane ma di tutto il sistema delle DOP ed IGP europee.

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