Alla LUISS a Roma workshop sul Made in Italy "Occorre creare un'identità globale"

Protagonista l'avvocato Federico Desimoni, Direttore Generale del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP "fondamentale veicolare principi, autenticità, origine, gusto e tutela. Per questo è fondamentale il ruolo dei Consorzi DOP E IGP
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Alla LUISS a Roma workshop sul Made in Italy “Occorre creare un’identità globale”

Costruire un’identità attraverso la definizione di contenuti, valori e confini per offrire trasparenza, affidabilità e chiarezza: questo il concetto chiave espresso da Federico Desimoni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP nel corso dell’intervento che lo ha visto protagonista al workshop da titolo “Made in Italy, nuove forme di tutela e strategie di promozione” tenutosi sabato 4 marzo alla School of Law dell’Università Luiss di Roma nell’ambito del Master in Food Law.

L’intervento del Direttore del Consorzio ABM si è inserito come History Case di eccellenza nella tutela del Made in Italy e dell’economia del Paese, stigmatizzando in particolare la necessità di costruire un’identità globale basandola sui drivers di autenticità, origine, gusto, tutela e garanzia.

“Il Made in Italy è un concetto difficile da tutelare, da comunicare e da promuovere – ha sottolineato Federico Desimoni – e proprio per questo si rende necessario delineare un’identità più precisa: attraverso il Branding nel caso di marchi privati oppure attraverso l’identificazione di Marchi pubblici e collettivi come le DOP, le IGP e le STG. Nel secondo caso, che io mi pregio di rappresentare in questo contesto, diventa di primaria importanza il fattore comunicazione – con cui si veicolano di fatto definizioni, principi, garanzie e certificazioni – che sta altresì alla base di un altro asset fondamentale ovvero la tutela di un’identità sempre più scaltramente “rubata” da tentativi di contraffazione, evocazione ed imitazione. Il ruolo dei Consorzi di Tutela – ha continuato Desimoni – è quello di vigilare su siffatti crimini, controllare il rispetto delle procedure amministrative, intraprendere azioni legali laddove se ne presenti la necessità e promuovere procedure UE ex officio che permettano, di fronte a un evidente caso di imitazione, evocazione o di contraffazione di un marchio Dop o Igp e dietro la segnalazione del rispettivo Consorzio di tutela, di chiamare ad intervenire le stesse autorità del paese nel quale la contraffazione è stata ravvisata. Detto questo, c’è ancora molto da lavorare – ha concluso il Direttore del Consorzio ABM – in particolare sulla conoscenza del prodotto, sulle diverse tipologie ed usi, sulle caratteristiche nutrizionali e salutistiche e sulla trasparenza del mercato, oltre a trasmettere al consumatore affidabilità e fiducia”.

Più che una lezione accademica dunque, un confronto sullo stato dei lavori in materia di promozione e tutela del Made in Italy agroalimentare, organizzato in due sessioni. La prima, moderata dalla Coordinatrice del Master in Food Law Daniela Corona, dedicata agli scenari internazionali a cui sono intervenuti Cesare Galli dell’Università di Parma a proposito del regime di protezione delle IG all’indomani dell’approvazione del CETA e a livello di scambi internazionali, Mauro Rosati Direttore Generale della Fondazione Qualivita sullo scenario delle DOP e IGP in Italia ed Europa, il Capo Dipartimento delle Politiche competitive e della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf Luca Bianchi che ha dettato le linee per una strategia italiana per la qualità dell’agroalimentare, e il Direttore Generale ISMEA Raffaele Borriello, il quale si è espresso sul posizionamento del Made in Italy agroalimentare all’estero e le nuove sfide della globalizzazione.

La seconda sessione – in cui si è inserito altresì l’intervento di Desimoni – è stata invece moderata dal Coordinatore del Master in Food Law Ercole De Vito e dedicata alle testimonianze dirette, precedute dallo speech del Segretario Generale International Chamber of Commerce Italia Maria Beatrice Deli sull’importanza del dialogo normativo tra pubblico e privato per l’adeguata tutela del Made in Italy e dal focus sul ruolo del servizio pubblico nella promozione dello stesso con l’autore di Linea Verde Rai Marco Luci. A portare la propria testimonianza, anche Carlotta Gori per il Consorzio Chianti Classico e Giulia Rossi del Future Food Institute.

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